Un gioco di memoria e di emozioni per una serata in famiglia!
Giocare in famiglia con i propri figli è davvero un occasione imperdibile. Un occasione per stare insieme per far crescere le relazioni , il benessere psicologico ed anche per stimolare la crescita dei bambini. I giochi di memoria possono essere divertenti e allo stesso modo utili per contribuire allo sviluppo , nei bambini, e all’allenamento negli adulti di abilità cognitive.
Ecco quali abilità ad esempio:
La capacità di focalizzare l’attenzione;
la capacità di confrontare informazioni ;
La capacità di inibire le interferenze;
La capacità a rievocare informazioni site nella memoria a lungo termine.
Esistono numerosi giochi di memoria, ad esempio:
- Ripetizione di sequenze. Ad esempio ripetere una serie di parole o di numeri o di colori presentati verbalmente in ordine corretto.
- Memoria visiva: presentare una serie di immagini per un breve periodo di tempo e poi chiedere ai bambini di ricordarne il maggior numero possibile.
- Memoria uditiva: presentare una serie di suoni o di parole e chiedere ai bambini di riprodurli in ordine corretto.
- Memoria associativa: associare due o più elementi (ad esempio, parole e immagini) e poi rievocare le associazioni.
- Memoria per categorie: ricordare il maggior numero possibile di parole appartenenti a una data categoria (ad esempio, frutta o animali).
Un gioco semplice e rivolto ad un vasto pubblico è certamente Il tradizionale gioco delle coppie, chiamato anche memoria o Memory ( marchio registrato della Ravesburger). Si tratta di un attività in grado di stimolare attenzione e memoria visuo-spaziale.
PRONTI A GIOCARE CON LA MEMORIA E LE EMOZIONI ?
“MEMORI” DELLE EMOZIONI
Memoria o gioco delle coppie o minestrone o sputo, come dicevo, è un popolare gioco per bambini dove i giocatori devono accoppiare delle carte identiche . Si tratta di un attività ludica in grado di sviluppare l’attenzione, esercitare la memoria visus-spaziale e stimolare le abilità di riconoscimento di forme e colori. A questi scopi aggiungiamo , in questa versione , la possibilità di implementare la competenza emotiva dei giocatori .
Ecco qui la mia versione .
Il gioco che ti propongo qui richiede di formare delle coppie di carte riferite alla medesima emozione . Giocherai con queste emozioni: gioia- tristezza- paura- rabbia- disgusto-noia-vergogna-sorpresa.
Riassumo qui le regole di base:
Disporre tutte le tessere coperte sul tavolo.
A turno ciascun giocatore gira due tessere facendole vedere anche agli avversari.
Lo scopo è quello di abbinare un’immagine con l’immagine o simbolo o parola corrispondente:
-se le due tessere girate costituiscono una buona coppia il giocatore le prende e tocca ancora a lui finché non sbaglia;
-se le due tessere non rappresentano la stessa frazione deve rigirarle e tocca al giocatore successivo.
Il gioco termina quando non ci sono più tessere sul tavolo: vince chi ne ha raccolte di più.
Ora ti spiego la particolarità di questo gioco di memoria e cosa intendo per una buona coppia.
Le tessere di questo memory delle emozioni raffigurano:
- Solo il volto di un emozione su sfondo del colore che abbiamo scelto per rappresentare quella emozione specifica;
- Solo il nome dell’emozione ( la parola) su sfondo del colore che abbiamo scelto per rappresentare quella emozione specifica;
- Il nome dell’emozione e il volto di un emozione su sfondo del colore che abbiamo scelto per rappresentare quella emozione specifica;
- Il volto di un emozione con lo sfondo del colore corrispondente e l’espressione verbale tipicamente usiamo quando esprimiamo quella emozione . Ad esempio “ YEAH !” Per la gioia o “oh WOW” per la sorpresa.
Come avrai intuito potrai usare queste carte in più modi creando il tuo gioco di memoria delle emozioni. Puoi scegliere di usare solo la coppia nome e volto oppure volto ed espressione verbale, sceglierai tu di volta in volta a seconda del tuo scopo e dell’età del bambino, naturalmente con i bimbi della scuola dell’infanzia potrai usare solo colore e volto.
Con i bambini dai sei anni potrai fino ad arrivare a giocare con tutte e quattro le carte. In questo caso tu e il tuo bambino sarete davvero degli esperti delle emozioni.
RINGRAZIAMENTI
Questo prodotto è stato un lavoro nato dalla mia quotidianità di terapeuta con i bambini e con i genitori ma anche dalla mia esperienza professionale nelle scuole e con le famiglie con bambini con disabilità. Tutti i bambini e gli adulti che ho incontrato hanno contribuito a questo lavoro.
I ragazzi della cooperativa il Sorriso https://www.ilsorriso.net/laboratorio-artistico/ hanno partecipato con le loro mani e creatività insieme alle educatrici Roberta e Virna che con la loro presenza sicura e paziente hanno permesso la realizzazione di questo e altri giochi. Li troverete nella loro Bottega a Carugate .
Grazie alla giovane illustratrice Marta Piazza per aver saputo tradurre in immagini le mie idee, è grazie alla sua disponibilità pazienza e creatività che esiste il kit filo delle emozioni .https://alessiaincerti.it/il-filo-delle-emozioni/
Per approfondire il tema gioco puoi leggere https://alessiaincerti.it/giocare-fa-crescere/
I bambini piangono, protestano e fanno i capricci. A volte gli adulti si aspettano che i bambini inizino a gestire i propri sentimenti senza crolli o scoppi di rabbia. L’autoregolazione emotiva non è una competenza che i bambini acquisiscono spontaneamente o per effetto del passare del tempo. se vuoi qui trovi alcune strategie per aiutare i bambini a gestire i loro sentimenti.
Conoscere le proprie emozioni aiuta a gestirle e migliora le relazioni
La psicologia più aiutarti ad individuare i tuoi scopi , a pianificare le tue mosse e mantenere attiva la tua motivazione per tutto il tempo che serve a raggiungere gli obbiettivi. Vuoi conoscere la strategia più utilizzata nella definizione di obiettivi? Be Smart
Sei un genitore e ti stai chiedendo se affrontare il tema della guerra con i tuoi figli? Prima di tutto ti dico sì, parliamone con i nostri bambini , abbiamo già imparato in pandemia come non si possa nascondere loro delle verità e delle realtà. Certo è importante utilizzare alcune accortezze e prendere in considerazione l’età di sviluppo dei bambini ai cui ci riferiamo.
Scegliamo le parole e le immagini adatte alla fase di crescita. Teniamo in considerazione la loro sensibilità e la loro capacità di comprensione.
Lo scopo non è spaventarli e traumatizzarli e ma aiutarli a capire cosa succede e creare uno spazio accogliente e di condivisione con te. Quindi ecco cosa ti consiglio.
Caro genitore,
prenditi il tempo e lo spazio per ascoltare le domande dei tuoi figli , anche se non sempre avrai tutte le risposte. Sii onesto e sincero , ricorda che i tuoi figli ti osservano e recepiscono anche quello che non dici.
Dedica il tempo opportuno a questo argomento , non farlo di fretta, non azzittire il tuo bambino mentre segui le notizie.
Se non crei uno spazio accogliente dove lui si sente di poterne parlare non saprai quali sono i suoi pensieri ne conoscerai le sue emozioni sulla guerra.
Se non spieghi potrebbe essere ancora più spaventato.
E’ importante dare una definizione di guerra sincera ma adatta all’età del bambino.
Non è opportuno definire la guerra in termini di buoni contro cattivi o viceversa, siamo tutti esseri umani . Se vogliamo educare alla convivenza nel rispetto di tutti e alla tolleranza la dicotomia buoni e cattivi non è adeguata.
Dai anche una definizione di pace e affronta i concetti di cooperazione e collaborazione. Utilizza, se vuoi libri, albi illustrati o giochi per aiutarti nelle tue spiegazioni .
Accogli i loro sentimenti , possono essere vari e di diverse intensità: tristezza, paura , rabbia o angoscia. Aiuta i tuoi figli ad esprimerli con le parole, con disegni o con il corpo.
Supporta il tuo bambino nella gestione di queste emozioni, non è facile. Mostragli tu come fare, e se se in difficoltà nel farlo , chiedi consiglio.
Ricordati di proteggerli dalla sovraesposizione di notizie da parte dei media che si rivolgono agli adulti e raccontano i fatti in modalità non sempre adatte a bambini e ragazzi.
Con i bambini più grandi e con i ragazzi aggiungi anche informazioni geografiche e storiche per aiutarli a contestualizzare meglio.
Ti consiglio inoltre di coordinarti con gli insegnanti dei tuoi figli, così saprai in che modo a scuola stanno riflettendo sulla guerra e la pace e potrai continuare a casa la riflessione.
E infine aiuta i tuoi figli, se lo desiderano, a fare qualcosa di concreto per contribuire ad aiutare i i profughi e per contribuire alla pace.
Qui trovi le miei indicazioni in un breve https://www.facebook.com/watch/?v=479745147221286
e qui una breve intervista del collega Alberto Pellai: https://youtu.be/mFSpLMAqTNI
Se hai dubbi non esitare a chiedermi un suggerimento.
Per il bambino il gioco svolge svariate funzioni di tipo motorio, intellettivo, sociale, emotivo, affettivo. Il gioco allena la mente e il corpo, sviluppa la fantasia e regola l’emotività. Giocando s’impara a socializzare e comunicare in maniera efficace sia con i coetanei, sia con gli adulti.
CONSIGLI PER I GENITORI
E’ possibile dare informazioni sul Coronavirus ai bambini? Ecco come
Comunicate informazioni CHIARE E VERE, ma filtrandole in base all’età del bambino, in modo che possano essere comprese dal punto di vista cognitivo e sopportate dal punto di vista emotivo. Non nascondere e non negare l’evidenza !
Ecco la prima delle mie interviste in materia di psicologia: l’intervista a Antonio Scarinci,
Umorismo e psicoterapia è un testo utile sia per i pazienti sia per i terapeuti.
L’EMDR è ipnosi? Rispondo subito e poi approfondiamo: no, EMDR non è ipnosi!
EMDR è acronimo che indica Eye Movement reprocessing and desensitization.
Dopo aver provato a spiegare chi è uno psicologo e chi è uno psicoterapeuta, proverò a addentrarmi in un argomento specifico e rispondere ad un’altra domanda.
“Cos’è la CBT?”
Faccio seguito al mio articolo che spiega “Chi è lo psicologo” per rispondere a un’altra domanda. Chi è lo psicoterapeuta?
“Chi è lo psicologo?” potrebbe sembrare una domanda scontata e banale, tuttavia fondamentale per capire davvero a fondo questa professione.