Conoscere le proprie emozioni aiuta a gestirle e migliora le relazioni
Trasformare buoni propositi in azioni concrete.
Sei un genitore e ti stai chiedendo se affrontare il tema della guerra con i tuoi figli? Prima di tutto ti dico sì, parliamone con i nostri bambini , abbiamo già imparato in pandemia come non si possa nascondere loro delle verità e delle realtà. Certo è importante utilizzare alcune accortezze e prendere in considerazione l’età di sviluppo dei bambini ai cui ci riferiamo.
Scegliamo le parole e le immagini adatte alla fase di crescita. Teniamo in considerazione la loro sensibilità e la loro capacità di comprensione.
Lo scopo non è spaventarli e traumatizzarli e ma aiutarli a capire cosa succede e creare uno spazio accogliente e di condivisione con te. Quindi ecco cosa ti consiglio.
Caro genitore,
prenditi il tempo e lo spazio per ascoltare le domande dei tuoi figli , anche se non sempre avrai tutte le risposte. Sii onesto e sincero , ricorda che i tuoi figli ti osservano e recepiscono anche quello che non dici.
Dedica il tempo opportuno a questo argomento , non farlo di fretta, non azzittire il tuo bambino mentre segui le notizie.
Se non crei uno spazio accogliente dove lui si sente di poterne parlare non saprai quali sono i suoi pensieri ne conoscerai le sue emozioni sulla guerra.
Se non spieghi potrebbe essere ancora più spaventato.
E’ importante dare una definizione di guerra sincera ma adatta all’età del bambino.
Non è opportuno definire la guerra in termini di buoni contro cattivi o viceversa, siamo tutti esseri umani . Se vogliamo educare alla convivenza nel rispetto di tutti e alla tolleranza la dicotomia buoni e cattivi non è adeguata.
Dai anche una definizione di pace e affronta i concetti di cooperazione e collaborazione. Utilizza, se vuoi libri, albi illustrati o giochi per aiutarti nelle tue spiegazioni .
Accogli i loro sentimenti , possono essere vari e di diverse intensità: tristezza, paura , rabbia o angoscia. Aiuta i tuoi figli ad esprimerli con le parole, con disegni o con il corpo.
Supporta il tuo bambino nella gestione di queste emozioni, non è facile. Mostragli tu come fare, e se se in difficoltà nel farlo , chiedi consiglio.
Ricordati di proteggerli dalla sovraesposizione di notizie da parte dei media che si rivolgono agli adulti e raccontano i fatti in modalità non sempre adatte a bambini e ragazzi.
Con i bambini più grandi e con i ragazzi aggiungi anche informazioni geografiche e storiche per aiutarli a contestualizzare meglio.
Ti consiglio inoltre di coordinarti con gli insegnanti dei tuoi figli, così saprai in che modo a scuola stanno riflettendo sulla guerra e la pace e potrai continuare a casa la riflessione.
E infine aiuta i tuoi figli, se lo desiderano, a fare qualcosa di concreto per contribuire ad aiutare i i profughi e per contribuire alla pace.
Qui trovi le miei indicazioni in un breve https://www.facebook.com/watch/?v=479745147221286
e qui una breve intervista del collega Alberto Pellai: https://youtu.be/mFSpLMAqTNI
Se hai dubbi non esitare a chiedermi un suggerimento.
Lasciamo fuori dalla valigia i dispositivi elettronici . Stimoliamo i bambini a giocare nella natura e con oggetti semplici. Favoriamo la costruzione di relazioni con persone vere.
La pandemia ha indotto un uso massivo della tecnologia anche per i bambini più piccoli, è tempo di far riposare gli occhi e stimolare la mente in altro modo.
Cosa significa giocare ?
Per il bambino il gioco svolge svariate funzioni di tipo motorio, intellettivo, sociale, emotivo, affettivo. Il gioco allena la mente e il corpo, sviluppa la fantasia e regola l’emotività. Giocando s’impara a socializzare e comunicare in maniera efficace sia con i coetanei, sia con gli adulti.
Quali tipi di giochi proporre?
I giochi senso-motori Servono a sviluppare le capacità motorie e sensoriali del bambino. Già nelle prime settimane di vita di un neonato i genitori stimolano questi giochi . I giochi senso motori continueranno a essere utilizzati in maniera autonoma, in compagnia dei coetanei o con l’aiuto degli adulti.
Giochi di costruzione servono al bambino a costruire degli oggetti che hanno delle particolari funzioni: un treno, un aereo, una barchetta, una casetta, un fucile, una spada e così via.
Nei Giochi di abilità i bambini sperimentano la forza muscolare, l’abilità motoria, le capacità linguistiche, culturali o di memoria, la tenuta dell’ attenzione. Mettono a confronto queste abilità con quelle degli altri bambini.
Giochi imitativi . I bambini osservano i genitori, gli adulti o i compagni più grandi imitando le loro attività come lavare, stirare, spolverare, cucinare, accudire a un bambino piccolo ma anche insegnare, costruire, guidare, aggiustare ecc.
Nei giochi rappresentativi i bambini cercano di rappresentare, da soli o con l’aiuto qualche coetaneo, quanto hanno visto nella loro vita di ogni giorno.
I Giochi compensativi sono molto utili per affrontare e risolvere problematiche psicologiche legate alle proprie fragilità o alla scarsa autostima.
Giochi funzionali che meraviglia! Qui il bambino riesce ad affrontare e poi a liberarsi di esperienze traumatiche, penose o inquietanti, rappresentandole in una situazione ben controllata.
Giochi immaginativi. Utilizzando questi giochi il bambino costruisce con la propria fantasia un mondo nel quale può liberamente dar sfogo ai desideri, ai sogni e ai bisogni più profondi. Con i giochi immaginativi può esprimere liberamente i suoi pensieri e le sue emozioni (rabbia, paura).
Questi sono solo alcune delle tipologie di giochi, inoltre I giochi possono essere in gruppo o solitari, guidati o Liberi e autogestiti. Nel giro di pochi minuti i bambini possono passare da un tipo di gioco a un altro, in base ai loro bisogni del momento. Questo meraviglia e stupisce gli adulti i quali, invece, tendono a utilizzare lo stesso gioco per un tempo molto superiore.
Anche in casa, anche quando non è possibile uscire , sono diversi i giochi che si possono fare e inventare.
Come deve essere un buon giocattolo?
Un giocattolo per favorire la crescita psichica del bambino, non è concluso e autoreferenziale, ma aperto, cioè capace di stimolare il bambino a dare il suo contributo costruttivo. E’ bene che incentivi il gioco di fantasia stimolando l’immaginazione e la creatività e incentivi il gioco simbolico. Un giocattolo aperto favorisce anche le abilità di Problem Solving.
Come devono essere dunque i giocattoli? Aperti e Insaturi per un coinvolgimento attivo del bambino. Usate materiale di recupero e inventate ad esempio una pista con i rotoli della carta assorbente o costruite dei birilli con i barattoli del caffè !
In sintesi GIOCARE
FAVORISCE lo sviluppo sensoriale e motorio , mantiene attivi e reattivi.
STIMOLA le competenze linguistiche, cognitive e sociali.
IMPLEMENTA la creatività, le abilità di ragionamento e di problem solving,
MIGLIORA la consapevolezza corporea ed emotiva.
Lasciamo fuori dalla valigia i dispositivi elettronici e stimoliamo i bambini a giocare nella natura , con oggetti semplici e costruendo relazioni con persone vere e vive .
Qui 20 proposte montessoriane all’aria aperta: www.nostrofiglio.it/bambino/tempo-libero/montessori-20-attivita-da-fare-nella-natura-con-i-bambini
IL GIOCO FA BENE!
Promuove lo sviluppo del bambino e favorisce l’autostima.
CONSIGLI PER I GENITORI
E’ possibile dare informazioni sul Coronavirus ai bambini? Ecco come
Comunicate informazioni CHIARE E VERE, ma filtrandole in base all’età del bambino, in modo che possano essere comprese dal punto di vista cognitivo e sopportate dal punto di vista emotivo. Non nascondere e non negare l’evidenza !
Ecco la prima delle mie interviste in materia di psicologia: l’intervista a Antonio Scarinci,
Umorismo e psicoterapia è un testo utile sia per i pazienti sia per i terapeuti.
L’EMDR è ipnosi? Rispondo subito e poi approfondiamo: no, EMDR non è ipnosi!
EMDR è acronimo che indica Eye Movement reprocessing and desensitization.
Dopo aver provato a spiegare chi è uno psicologo e chi è uno psicoterapeuta, proverò a addentrarmi in un argomento specifico e rispondere ad un’altra domanda.
“Cos’è la CBT?”
Faccio seguito al mio articolo che spiega “Chi è lo psicologo” per rispondere a un’altra domanda. Chi è lo psicoterapeuta?
“Chi è lo psicologo?” potrebbe sembrare una domanda scontata e banale, tuttavia fondamentale per capire davvero a fondo questa professione.